Malta corre sempre più veloce nello sviluppo della propria economia legata al mare. Merito della Dichiarazione di Valletta del 2017, che ha gettato le basi, a livello europeo, per una strategia sempre più integrata sulla gestione dei comparti legati al settore marittimo.
L’impegno assunto con l’UE si è tradotto nell’istituzione di Malta Marittima, un’agenzia governativa impegnata a coordinare e integrare tutte le azioni di sviluppo legate alla Blue Economy nell’arcipelago a partire da cinque settori principali: energia, pesca e acquacoltura, logistica, ingegneria marittima e commercio marittimo.
A partire da un punto di forza rilevante come la sua posizione strategica, in pochi anni Malta ha attirato investimenti su più fronti, diventando una base principale nel Mediterraneo per il turismo da crociera, la riparazione delle imbarcazioni e servizi offshore.
All’indomani del referendum sulla Brexit del 2016, il registro navale di Malta ha guadagnato ancora più interesse come bandiera europea, poiché il post-Brexit vedrà sia lo stesso Regno Unito che lo stato mediterraneo di Gibilterra al di fuori dell’UE.
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Un ruolo essenziale viene poi svolto dal porto commerciale di Birzebugga (Malta Freeport Terminals), che negli ultimi anni ha visto un costante aumento dei volumi di merce fino a raggiungere quota 3,31 milioni di TEU nel 2018, dove TEU è l’unità di misura utilizzata nel trasporto tramite container corrispondente a 38 metri cubi. Soltanto da quest’anno è prevista una flessione dei flussi a seguito della decisione del colosso Maersk Line di spostare alcuni dei suoi servizi dall’hub Marsaxlokk alla sua nuova struttura (APMT) a Tangeri Med, pur mantenendo su Malta l’arrivo delle merci provenienti da Sud America e Nord Europa.
Un altro traguardo raggiunto è il nuovo centro di formazione MaritimeMT, situato ad Hal Far, finanziato per 4 milioni di euro dalla Malta Cooperative Pilots Cooperative Society: un luogo di addestramento che dimostra le grandi ambizioni di Malta sulla scena globale, che include anche formazione per il personale su terra e simulatori per le operazioni in mare all’avanguardia.
In conclusione, a Malta l’economia blu dà lavoro a circa 10.400 persone e genera 406 milioni di euro al valore aggiunto lordo, contribuendo per il 4,7% al PIL nazionale. Il mantenimento e il rafforzamento della competitività dell’industria marittima maltese resta quindi una priorità, ma con attenzione anche al crescente problema della sostenibilità ambientale ed ecologica degli oceani.
Tutto questo sarà affrontato in occasione del grande evento Malta Marittime Summit, in programma dal 5 al 9 Ottobre 2020: grazie a un accordo preliminare già raggiunto con gli organizzatori, Malta Business seguirà con attenzione il percorso di avvicinamento a questa importante manifestazione e sarà presente ai lavori. Restate con noi.