Malta è stata classificata al 20° posto dell’Indice di Segretezza Finanziaria, scavalcata a sorpresa da Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi e Giappone, rispettivamente al 2°, 7°, 13° e 14° posto.
L‘indice di segretezza finanziaria classifica le giurisdizioni in base alla loro segretezza e alla portata delle loro attività finanziarie offshore. The Tax Justice Network, che gestisce l’indice, lo descrive come: «Una classifica politicamente neutrale, uno strumento per comprendere il segreto finanziario globale, i paradisi fiscali o le giurisdizioni segrete, i flussi finanziari illeciti o la fuga di capitali».
La Svizzera e gli Stati Uniti sono i maggiori promotori del segreto finanziario secondo l’indice pubblicato Tax Justice Network (TJN). L’indice classifica i paesi in base al loro livello di segretezza e alla percentuale di servizi finanziari forniti ai non residenti.
Secondo l’analisi di TJN, la Svizzera, le cui pratiche sono state scoperte dall’indagine Swiss Leaks dell’ICIJ del 2015, è ancora il peggior paese per quanto riguarda il segreto finanziario. «La Svizzera ha ritardato l’attuazione dello scambio automatico di informazioni e nel 2017 i legislatori hanno tentato di fermarlo del tutto con paesi che ritenevano “corrotti”», ha osservato il rapporto.
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Gli Stati Uniti invece, hanno rifiutato di prendere parte agli sforzi internazionali per ridurre il segreto finanziario e di contro hanno istituito un sistema parallelo che cerca informazioni sui cittadini statunitensi all’estero ma non fornisce dati ai paesi stranieri. Diversi stati degli Stati Uniti sono considerati paradisi fiscali tra cui il Delaware, che non applica imposte su beni immateriali quali proprietà intellettuale, brevetti o marchi commerciali.
Questo scenario non è nuovo. Gli Stati Uniti si sono classificati al terzo posto nell’indice di segretezza di TJN nel 2015. Nel 2016, Mark Hays, consulente senior di Global Witness, ha dichiarato al Washington Post: «Diciamo spesso che gli Stati Uniti sono uno dei luoghi più facili per creare le cosiddette società anonime di shell». Il mese scorso, un articolo di Bloomberg si riferiva a L’America come «uno dei migliori posti al mondo per nascondere denaro agli esattori delle tasse».
Eppure, nel frattempo l’Unione Europea, ha messo insieme una lista nera di 17 giurisdizioni segrete, il mese scorso, solo per poi delistare otto paesi poche settimane dopo, tra cui Panama (classificato 12° nell’indice di segretezza) e Macao (22° classificato). Inoltre, gli stessi membri dell’UE sono in cima all’indice di Segretezza: Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania sono tra le 15 maggiori giurisdizioni che promuovono il segreto finanziario.
Nonostante possieda una delle maggiori economie del mondo, la Germania si è classificata tra le prime 10 dell’Indice di Segretezza Finanziaria del 2018. Buone scappatoie fiscali e applicazione lassista delle norme hanno contribuito all’alto posizionamento.
Lo studio ha dato alla Germania un punteggio – una valutazione amalgamata che riporta la proprietà della società, la rendicontazione paese per paese (CbCR) e il segreto fiscale, tra gli altri fattori – del 59,1, che si è classificato all’80° dei 112 paesi misurati. Tuttavia, la Germania figura tra i primi 10 perché lo studio sostiene che rappresenta oltre il 5% del mercato globale dei servizi finanziari offshore
Sebbene la Germania abbia adottato provvedimenti legislativi per reprimere l’evasione e il riciclaggio di denaro sporco, lo studio afferma che «rimangono gravi lacune nella legislazione nazionale e l’applicazione negligente delle normative fiscali e anti-riciclaggio rappresenta ancora una minaccia per la loro efficacia».
Malta, invece, coinvolta a più riprese in varie inchieste giornalistiche che l’hanno dipinta come il territorio europeo più incline al segreto finanziario e fiscale, si classifica al 20° posto.
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