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Le linee guida contro l’elusione fiscale a Malta

La legislazione maltese si allinea sempre ai parametri UE e OCSE

E’ trascorso oltre un anno da quando il Commissario alle Entrate di Malta ha pubblicato nuove linee guida per l’applicazione delle normative nazionali che portano all’attuazione definitiva delle Direttive europee anti elusione fiscale.

Le due Direttive UE “Anti-Tax Avoidance”, note come ATAD 1 e ATAD 2, entrate in vigore a Malta con apposite norme approvate all’inizio del 2020, contemplano disposizioni che gli Stati membri sono stati obbligati ad adottare nell’ambito di una risposta a livello europeo alle raccomandazioni dell’OCSE sul contrasto all’erosione delle basi imponibili e al trasferimento degli utili, che sono oggetto di tassazione.

Tali leggi, che mai erano state contemplate prima d’ora dal diritto societario maltese, coinvolgono soprattutto i trasferimenti di attività commerciali o imprenditoriali in una giurisdizione straniera. Tra le più importanti ricordiamo:

  • le nuove regole per le CFC (Controlled Foreign Companies): nell’intento di scoraggiare il trasferimento degli utili in un Paese a bassa a e/o zero tassazione,  fornisce nuove regole obbligatorie per le società straniere controllate (CFC) da soggetti residenti
  • le exit tax: per evitare che le società evitino le imposte quando riposizionano le rispettive attività ad esempio in giurisdizioni fiscalmente concorrenti, sono previste anche eventuali imposte di uscita
  • la normativa generale anti abuso: voluta per contrastare il ricorso alla pianificazione fiscale aggressiva con regole di limitazione degli interessi per scoraggiare schemi e disposizioni che mirano a creare flussi debitori artificiali a cui corrispondono deduzioni sostanziali
  • limiti alla deducibilità degli interessi passivi: per contrastare lo spostamento dei profitti attraverso operazioni di indebitamento all’interno delle società del gruppo. In particolare, l’articolo 4 della direttiva ATAD 1 introduce la earning-stripping rule, che impone agli Stati membri di dotarsi di una normativa che limiti la deducibilità degli interessi passivi ad un importo non superiore al 30 per cento degli utili imponibili al lordo di interessi, imposte, deprezzamento e ammortamento
  • regole di disallineamento ibrido: per evitare che i gruppi transnazionali possano avvantaggiarsi delle differenze dei sistemi legislativi dei Paesi membri per ridurre il loro onere fiscale, si prevede che nella misura in cui un disallineamento da ibridi determini una doppia deduzione, la deduzione si applica unicamente nello Stato membro in cui il pagamento ha origine. Viceversa, nella misura in cui un disallineamento da ibridi determini una deduzione senza inclusione, la deduzione viene negata. Tali norme sono applicate tali norme a tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sulle società in uno Stato membro, comprese le stabili organizzazioni di entità residenti in Paesi terzi.

Le nuove linee guida anti elusione forniscono in particolare spiegazioni pratiche su come applicare le regole riguardanti le limitazioni alle deduzioni per le spese per interessi, le regole sulle CFC e il funzionamento dell’imposta di uscita per eliminare i vantaggi fiscali nei confronti delle società che sviluppano beni immateriali nell’UE, ma li trasferiscono in territori a bassa o nulla imposizione fiscale prima che generino reddito imponibile. Da oggi gli Stati membri potranno tassare il valore del prodotto prima che la proprietà intellettuale venga trasferita altrove.

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Giovanni Guarise
Giovanni Guarise
Giornalista professionista dal 2010, nel corso degli anni da freelance ha dedicato particolare attenzione al mondo della Piccola e Media Impresa, realizzando approfondimenti e focus per diversi quotidiani, e collaborando nelle attività di comunicazione per un'associazione di categoria in Veneto
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