I mediatori del Parlamento europeo hanno preso atto della posizione di Malta contro il processo di armonizzazione fiscale che porterebbe a una tassa comune tra tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, minacciando la competitività di coloro che hanno saputo adottare una politica fiscale in grado di attirare gli investitori internazionali.
L’eurodeputata Valerie Hayer, correlatrice del Parlamento Europeo sulle fonti di entrata per il bilancio dell’UE e tra i negoziatori sul quadro finanziario pluriennale (QFP), ha affermato che un nuovo meccanismo per la gestione delle entrate sarà discusso tra gli Stati membri, e con il Parlamento Europeo e la Commissione, al fine di trovare un sistema equo per tutti.
L’Europa sembra quindi consapevole che Malta non consentirà mai di deliberare un’imposizione fiscale comune, e ora tenta la strada del compromesso e delle compensazioni.
Ma i leader delle delegazioni maltesi al Parlamento UE, l’eurodeputata nazionalista Roberta Metsola e il collega laburista Alfred Sant – non si smuovono da una netta e trasversale posizione di contrarietà a qualsiasi tentativo di compromettere la competitività economica di Malta.
In risposta, l’eurodeputata Hayer ha affermato che il Parlamento europeo ha intrapreso un lungo processo che prevede la creazione di nuove risorse per il bilancio dell’UE, con l’obiettivo che non siano i cittadini a pagare i debiti eccezionali che devono essere creati per finanziare il piano di ripresa dell’UE al fine di mitigare le perdite economiche create dalla pandemia di Covid-19. La volontà è di far pagare questi fondi alle grandi imprese e ai colossi digitali, e in tal senso una base imponibile comune per le imprese servirebbe a proteggere le PMI.
“Tuttavia, se un tale sistema è ritenuto iniquo per un paese, allora si può trovare una soluzione, come ne abbiamo trovata una per il nuovo contributo per le materie plastiche, dove Malta ha un meccanismo correttivo per il versamento di una quota minoritaria“, ha sottolineato Hayer.
Malta potrebbe quindi essere accontentata con una compensazione per eventuali minori entrate derivanti da un nuovo meccanismo di introiti fiscali? La strada sempre impercorribile a giudicare dalle nette prese di posizione degli eurodeputati Metsola e Sant, pronti a battersi con ogni mezzo per frenare azioni europee che possano mettere in discussione una legittima posizione di vantaggio nei confronti di altri Stati membri.