L’incertezza che circonda la Brexit, entrata in vigore il 1° Gennaio 2021, ha portato molti proprietari di navi e yacht a lasciare il registro navale del Regno Unito per adottare un approccio prudente, mantenendo una bandiera dell’UE piuttosto che affrontare il rischio di instabilità che l’uscita del Regno Unito avrebbe creato per i futuri accordi commerciali all’interno dello spazio europeo. Così per Malta la Brexit ha creato una nuova opportunità di consolidare il Registro navale e attestarsi come la più grande bandiera in Europa, nonché la sesta nel mondo.
Il gigante dello shipping francese CMA CGM, che prima della Brexit era il più grande proprietario di navi container sotto la bandiera del Regno Unito, è stato uno dei principali armatori che ha trasferito la sua flotta in altri paesi europei come conseguenza del referendum sulla Brexit, con la stragrande maggioranza della sua flotta ricollocata a Malta nel 2019. Come quarta linea di navigazione container più grande del mondo, CMA CGM costituisce uno dei casi di reflagging di più alto profilo a cui il Registro navale di Malta ha assistito come risultato diretto della Brexit. Diversi fattori hanno influenzato la decisione della compagnia francese di portare bandiera a Malta, tra cui il fatto che tradizionalmente aveva sempre operato nel quadro legislativo dell’UE affermando grazie ad esso la sua competitività.
Altri casi notevoli di reflagging durante questo periodo hanno coinvolto il vettore norvegese di veicoli Wallenius Wilhelmsen, che ha completato il trasferimento delle sue navi registrate nel Regno Unito a Malta verso la fine del 2019. Inoltre, il Gruppo Grimaldi, con sede a Napoli, ha scaglionato il reflagging della sua flotta di navi verso Malta per diversi anni, con i riposizionamenti più recenti completati nei primi mesi del 2021.
Il registro navale di Malta ha visto un aumento senza precedenti del numero di nuove registrazioni tra il 2019 e il 2020, con un tonnellaggio aumentato del 7%: è il più grande aumento al mondo in quel momento.
Ma le incertezze causate dalla Brexit non sono l’unico motivo per cui Malta rappresenta una scelta ideale. Molti armatori considerano quella maltese come una bandiera rigorosa che mantiene standard elevati e un tonnellaggio di qualità, oltre che garantire esperienza, versatilità e buona reputazione. Inoltre, la bandiera di Malta è elencata in bianco nei memorandum d’intesa di Parigi e Tokyo sul controllo dello Stato di approdo. Ciò significa che le navi battenti bandiera maltese sono soggette a meno ispezioni da parte dello Stato di approdo, il che si traduce in operazioni portuali più agevoli e più efficienti in termini di tempo per gli armatori.
Infine, l’aspetto finanziario porta un’ulteriore spinta, dal momento che agli armatori viene spesso richiesto dai loro finanziatori di registrare le loro navi con una bandiera dell’UE, che risulta essere vantaggiosa per i creditori che concedono mutui sull’acquisto di imbarcazioni. Malta, in particolare, garantisce particolari condizioni legislative in materia di ipoteca da parte del creditore in caso di default e inadempienze, affermandosi così come un’opzione attraente sia per i finanziatori che, di conseguenza, per gli armatori in cerca di finanziamenti rapidi e sicuri.
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