Prima di elencare le ragioni che hanno indotto l’organismo internazionale FATF-GAFI, ad inserire Malta nella Grey List, è necessario spiegare il quadro giuridico di riferimento che è alla base di queste decisioni, al fine di comprenderne gli effetti sull’economia reale.
La Financial Action Task Force (FATF) è l’organismo di vigilanza globale contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L’organismo intergovernativo stabilisce standard internazionali che mirano a prevenire queste attività illegali e il danno che causano alla società. In qualità di organo decisionale, il FATF-GAFI lavora per generare la volontà politica necessaria per realizzare riforme legislative e regolamentari nazionali in questi settori.
Quando il GAFI pone una giurisdizione sotto un maggiore monitoraggio, significa che il paese si è impegnato a risolvere rapidamente le carenze strategiche individuate entro i tempi concordati ed è soggetto a un maggiore monitoraggio. Questo elenco è spesso indicato esternamente come “lista grigia”.
Il GAFI e gli organismi regionali in stile GAFI (FSRB) continuano quindi a collaborare con le giurisdizioni messe sotto osservazione mentre riferiscono sui progressi compiuti nell’affrontare le loro carenze strategiche. Il GAFI invita, inoltre, queste giurisdizioni a completare i loro piani d’azione rapidamente e nei tempi concordati. Il GAFI non richiede l’applicazione di misure rafforzate di due diligence da applicare a queste giurisdizioni, ma incoraggia le stesse a tenere conto delle informazioni presentate nella loro analisi dei rischi.
Veniamo ora alla posizione di Malta ed alle raccomandazioni che il GAFI ha comunicato al Governo, affinché la legislazione malese possa essere implementata per garantire una lotta al riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
A seguito delle segnalazioni del GAFI, Malta ha assunto un impegno politico di alto livello a collaborare con il GAFI e il MONEYVAL per rafforzare l’efficacia del suo regime AML/CFT.
Dall’adozione del suo MER (Moneyval-Mutual-Evaluation-Report) nel luglio 2019, Malta ha compiuto progressi su una serie di azioni raccomandate dallo stesso documento, per migliorare il suo sistema, ed in particolare su come:
- rafforzare l’approccio basato sul rischio alla supervisione di FI e DNFBP;
- migliorare il processo analitico per l’intelligence finanziaria;
- reperire risorse per la polizia e conferire poteri ai pubblici ministeri per indagare e accusare il riciclaggio di denaro complesso in linea con il profilo di rischio di Malta;
- l’introdurre una politica nazionale di confisca e l’approvazione di una legge sulla confisca non basata sulla condanna;
- aumentare le sanzioni disponibili per il reato di TF e capacità di indagare sui movimenti di contanti transfrontalieri per potenziali attività di TF;
- aumentare il raggio d’azione e la comunicazione immediata agli enti segnalanti in merito a sanzioni finanziarie mirate e migliorare la comprensione del rischio da parte della TF del settore delle NPO.
Malta si è impegnata, inoltre, ad attuare tutte le azioni, per mettere in atto il suo piano d’azione GAFI continuando a garantire che le informazioni sulla titolarità effettiva delle società siano accurate e che, ove appropriato, sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, commisurate ai rischi ML/TF, siano applicate alle persone giuridiche se le informazioni fornite dovessero risultare inesatte.
Va inoltre segnalato come Malta abbia garantito che:
- saranno applicate sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive ai consulenti, quando questi non dovessero rispettare i loro obblighi nell’ottenere informazioni accurate e aggiornate sulla titolarità effettiva;
- sarà potenziato l’uso dell’intelligence finanziaria dell’UIF per sostenere le autorità che perseguono procedimenti penali in materia di imposte e riciclaggio di denaro, anche chiarendo i ruoli e le responsabilità del Commissario per le entrate e della UIF;
- aumenterà l’attenzione dell’analisi della FIU su questi tipi di reati, per produrre informazioni che aiutino le forze dell’ordine maltesi a rilevare e indagare sui casi in linea con i rischi di riciclaggio di denaro individuati a Malta relativi all’evasione fiscale.
E’ evidente, quindi, che l’organismo di controllo internazionale, ha inteso inserire Malta nella lista grigia non per le sue pseudo responsabilità in tema di transazioni illegali di criptovalute o per il proprio schema di cittadinanza e residenza (non gradito a diversi Stati dell’Unione Europea), ma perché, in base alle varie considerazioni e valutazioni fatte dagli esperti, la legislazione maltese, così com’è attualmente, sembrerebbe non garantire una lotta concreta al riciclaggio di denaro sporco e finanziamento al terrorismo.
Che poi le centrali del riciclaggio di denaro siano posizionate in altre giurisdizioni, poco importa. Al GAFI non interessa il risultato delle misure adottate ma solo l’applicazione delle stesse.