Il Governo ha lanciato la Strategia Nazionale Post-Pandemia, un piano di azione basato su diversi obiettivi di crescita da affrontare entro i prossimi tre anni. Coordinatore della strategia sarà Owen Bonnici, il Ministro per la Ricerca, l’Innovazione.
La strategia nazionale post-pandemia poggia su tre pilastri: migliorare la qualità della vita e il benessere, sostenere le imprese e l’occupazione, assicurare al Paese resilienza e competitività. Le tre sezioni principali sono poi divise in 12 sottosezioni.
Qualità della vita
In primo luogo, la strategia cercherà di mantenere l’attenzione sulla salute e sostenere un ambiente favorevole per promuove il benessere personale. Darà la priorità al benessere mentale, fisico ed emotivo, e rafforzerà gli investimenti e le capacità in queste aree, insieme alle cure primarie e preventive.
Questo includerà, tra le altre cose, la creazione di una “clinica multidisciplinare di follow-up e servizio di benessere” per le persone che hanno avuto Covid-19, e porre la lotta all’obesità come una sfida sanitaria nazionale, accrescendo gli investimenti in infrastrutture che incoraggiano la mobilità fisica.
Saranno lanciati studi dettagliati sull’impatto della pandemia sui diversi segmenti della società. Inoltre, sarà istituito un “comitato della popolazione” per riferire al governo sullo stato dei diversi gruppi all’interno della società, e sviluppare “interventi mirati” per contrastare il disturbo educativo causato dalla pandemia, tra le altre cose.
La strategia mira anche a migliorare la coesione sociale e l’uguaglianza. L’attenzione sarà posta sui “segmenti sottoserviti del paese, sostenendo l’inclusione, costruendo la fiducia e combattendo tutte le forme di discriminazione e sfruttamento per creare strutture che sostengono e danno potere alle comunità”.
La strategia mira a raggiungere questo obiettivo costruendo la coesione sociale sulla base dei diritti umani, la generazione di ricchezza equa e l’aumento dell’occupazione.
Un altro punto della strategia è quello di adottare un “approccio più coesivo alla pianificazione del territorio e allo sviluppo che valorizzi l’ambiente urbano e sancisca pratiche sostenibili”.
Imprese e occupazione
Il secondo pilastro prevede investimenti sulle imprese, “per stimolare le attività che guidano la competitività, la qualità, la trasformazione e la crescita sostenibile per favorire un approccio imprenditoriale ‘can do’ e sostenere l’apertura al business internazionale e a nuovi settori”.
Sono state quindi fissate tabelle di marcia per la salvaguardia dell’attuale tasso di crescita e il sostegno a nuovi settori economici, così come per la rigenerazione il rinnovamento delle zone industriali.
Il Governo punta anche sull’educazione come strumento per favorire le competenze necessarie al mercato del lavoro, all’innovazione, al benessere e alla crescita sostenibile: il tutto sarà realizzato modernizzando i quadri di orientamento professionale, e istituzionalizzando i programmi di riqualificazione, aggiornamento e apprendimento permanente.
Le risorse del governo saranno poi incanalate per guidare l’innovazione e affrontare i “blocchi critici” che ostacolano l’innovazione, la crescita delle start-up, e le attività di ricerca e sviluppo.
Resilienza e competitività
La strategia rimarca l’impegno per accelerare il processo di transizione verso un’economia verde e circolare, e gli investimenti per raggiungere il consumo zero di carbone entro il 2050.
In tal senso il governo cercherà di “dare l’esempio e lavorare verso il raggiungimento di piani di neutralità del carbonio. Incrementerà gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e spingerà i cittadini e le imprese a rinnovare le rispettive pratiche e usanze in un’ottica di sostenibilità”.
Con questa strategia, inoltre, il Governo si propone di “alimentare una coscienza nazionale costruita su obiettivi, interesse pubblico, buon governo, trasparenza e responsabilità”.
Questa strategia promette di “continuare a rafforzare le strutture di governance e di applicazione”, di intensificare la lotta contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa come un pilastro chiave della sostenibilità delle finanze pubbliche al di là della pandemia, e di rafforzare l’uso dei dati e delle prove nel processo decisionale.
Quando si tratta di infrastrutture digitali, competenze e servizi, si evidenzia la necessità di colmare il divario digitale “per garantire che tutti i membri della società e tutti i tipi di imprese siano pienamente in grado di abbracciare le nuove tecnologie per migliorare il loro modo di vivere e lavorare”.
Infine, è stata affrontata la necessità di salvaguardare i beni naturali attraverso “l’educazione sistematica, la conservazione e la transizione verso un modo più sostenibile di vivere in armonia con l’ambiente a beneficio delle generazioni attuali e future”. Il governo promuoverà un’azione collettiva in tutta la società per stimolare nuove sensibilità verso la cura dei beni naturali e dell’ambiente, e la salvaguardia dei beni del patrimonio maltese come “motore economico sostenibile”.
Infine, la strategia mira a rafforzare la capacità di prevenire le calamità naturali, preparando il Paese a non subire conseguenze devastanti.