Malta ha superato bene l’emergenza Covid-19, ma l’incertezza su una possibile ricomparsa del virus e il greylist finanziario “prolungato” rimangono questioni sulle quali tenere alta l’attenzione: l’FMI è arrivato a queste conclusioni nel suo ultimo report sul Paese.
Il Fondo Monetario Internazionale è un organismo delle Nazioni Unite che cerca di promuovere la sicurezza finanziaria globale, emettendo finanziamenti nei confronti degli Stati, oltre a realizzare analisi e previsioni per favorire un maggior controllo delle politiche finanziarie pubbliche.
Il nuovo report è arrivato dopo l’incontro a Malta tra una delegazione dello stesso FMI e alcuni funzionari del governo.
Il Fondo ha affermato che la pandemia da Covid-19 ha colpito duramente anche l’economia maltese, così come quella di tutti i Paesi. Le entrate derivanti dal turismo sono scese bruscamente, e i servizi “ad alta intensità di contatto” sono stati gravemente colpiti a causa delle restrizioni alla mobilità interna.
Come risultato di tutto questo, il PIL reale si è contratto del 7% nel 2020, determinando la peggiore recessione degli ultimi decenni.
Tuttavia, la risposta politica rapida e coraggiosa delle autorità ha contribuito a mitigare l’impatto negativo della crisi economica, evitando licenziamenti su larga scala, fallimenti e disintermediazione del credito. E oggi, mentre le vaccinazioni procedono a buon ritmo e le misure di contenimento si allentano, l’attività economica sta riprendendo forza.
Di conseguenza, la fiducia dei consumatori e delle imprese è tornata ai livelli precedenti alla pandemia, e stanno già emergendo segnali di una stabilizzazione del mercato del lavoro.
Premesso questo, l’incertezza è ancora “molto alta”, con rischi per l’outlook del Paese inclinati al ribasso a causa di una possibile recrudescenza globale della pandemia e di un posizionamento prolungato nella lista grigia della Financial Action Task Force (FATF).
Serve, quindi, non abbassare la guardia e proseguire con forza la rincorsa al contenimento dei contagi, e all’attuazione delle riforme necessarie per l’uscita dalla lista grigia.