Ha avuto successo l’esperimento realizzato tra Malta e la Sicilia per la trasmissione sottomarina di informazioni attraverso un innovativo sistema di crittografia quantistica.
Le informazioni per un web a prova di intercettazioni sono state trasferite tramite polarizzazione utilizzando copie di fotoni, ossia particelle di luce intrecciate.
A condurre l’esperimento, avvenuto in corrispondenza di una stazione di comunicazione presente sulle coste maltesi, è stato un team internazionale, guidato da Rupert Ursin e Anton Zeilinger dell’Institute for Quantum Optics and Quantum Information Vienna (Iqoqi), dall’Accademia austriaca delle scienze (Öaw) e dall’Università di Vienna.
Durante l’esperimento sono stati trasmessi quattro bit di informazioni al secondo. Se qualcuno provasse a leggere le informazioni inviate dalla particella di luce durante il suo viaggio, lo stato della particella cambierebbe immediatamente a causa delle leggi fisiche applicate. Un simile tentativo di intercettazione l’avrebbe fatta esplodere.
Gli scienziati sono rimasti sorpresi dalla elevata stabilità del metodo individuato, giudicata “inaspettatamente alta”. È stato possibile mantenere la connessione su lunga distanza e senza ulteriore stabilizzazione, per un periodo di tempo superiore a sei ore. Ciò dimostra il “forte potenziale, soprattutto in relazione alle infrastrutture di telecomunicazione convenzionali, per la creazione di una rete quantistica del futuro”. Oltre ai satelliti, i cavi in fibra ottica avrebbero un ruolo importante nell’imminente costruzione di un’infrastruttura a prova di intercettazione.
“Molte delle connessioni in fibra ottica di oggi si trovano sul fondo dell’oceano. Grazie a questo esperimento ora è certo che questi cavi si adattano perfettamente anche al trasferimento di stati quantici”, ha dichiarato il professore Ursin.