Il rapporto Basel AML Index, pubblicato dall’Istituto di Basilea per la Governance, mette l’isola del Mediterraneo al tredicesimo posto in tutto il mondo tra gli Stati a minor rischio di illeciti: un risultato che conferma l’efficacia degli ultimi provvedimenti del Governo in materia di antiriciclaggio, che di recente hanno convinto anche la Commissione Europea a chiudere quattro procedure di infrazione.
La speciale classifica è stata ricavata elaborando una serie di dati pubblicati da diverse istituzioni, tra cui Transparency International, la Banca Mondiale e il World Economic Forum.
L’istituto elabora l’indice tenendo conto di 15 indicatori, tra cui livello di corruzione, standard adottati dal sistema finanziario, applicazione dello stato di diritto ed apertura politica. Un punteggio inferiore a 5 indica un basso livello di esposizione a riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
La classifica, in termini positivi, è guidata dall’Estonia, seguita da Finlandia e Nuova Zelanda. Tra i paesi europei in cui il rischio è maggiore, vi sono Cipro (5,01), Italia (4,99), Ungheria (4,90), Lettonia (4,89) e Paesi Bassi (4,86).
Malta, invece, con il punteggio di 3,94 in materia di antiriciclaggio fa meglio anche di importanti Paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito, oltre che rispetto all’Italia.
Si tratta di una piccola rivincita per il Paese dei Cavalieri, che di recente era finito spesso nel mirino di media e istituzioni internazionali come paradiso fiscale e terreno fertile per operazioni illecite. Ma ora il vento sta cambiando.