E’ giunto a conclusione il progetto BYTHOS, finanziato nell’ambito del programma INTERREG V-A Italia-Malta e che ha visto come ente capofila il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche (STeBiCeF) dell’Università degli Studi di Palermo. Per la parte maltese sono stati invece coinvolti l’Università di Malta, il Ministero dell’Ambiente e dello sviluppo Sostenibile di Malta e Aqua Biotech Ltd.
BYTHOS, dal 2018 ad oggi, ha perseguito l’obiettivo di isolare dalla biomassa ittica di scarto, che normalmente viene smaltita, i BAM, molecole biologicamente attive, come il collagene per il quale esiste un’elevata domanda di mercato.
La biomassa da scarti ittici potrebbe essere reperita da catture accessorie, dalla trasformazione di pesce venduto nei mercati, ristoranti e negozi o persino dalle frattaglie di pesci in allevamento off-shore. Il progetto, inoltre, vuole identificare i mangimi a minor impatto per l’acquacoltura e lo sviluppo di laboratori BYTHOS in cui i protocolli di estrazione messi a punto per l’estrazione di BAM possano essere mostrati a potenziali investitori.
Si tratta quindi di un esempio eccellente di collaborazione italo-maltese in un settore di grande interesse comune realizzato grazie al sostegno europeo, e in grado di generare nuove opportunità economiche e di lavoro, oltre che a ridurre l’impatto ambientale dell’industria del pescato.
Il progetto è stato raccontato in questo videoclip riassuntivo:
Ora si spera che i risultati del progetto porteranno a un cambiamento di mentalità, in particolare al modo in cui percepiamo i rifiuti dell’industria della pesca e dell’acquacoltura, e che gli investimenti saranno imminenti in modo da aumentare i processi di estrazione mostrati a livello di laboratorio a quelli commerciali.
Il Dipartimento locale della pesca e dell’acquacoltura sta infatti sviluppando il ‘BYTHOS lab’, uno spazio all’interno della propria sede per mostrare i processi a potenziali investitori.