Un recente evento organizzato dal Gruppo Grimaldi ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato di salute dell’industria marittima maltese e sul protagonismo delle aziende italiane in questo settore.
L’industria marittima rappresenta oggi un importante pilastro dell’economia dell’arcipelago. Basti pensare che soltanto nel 2021 il registro navale maltese ha prodotto entrate per 24 milioni di euro, pari al 14% del PIL del Paese, con 9.300 imbarcazioni registrate a Malta (2,2% rispetto all’anno precedente). Il tonnellaggio delle navi registrate a Malta, ovvero la capacità di carico totale di tutte le navi registrate a Malta, è passato da 49 milioni di tonnellate nel 2012 a 86,1 milioni di tonnellate alla fine del 2021.
Tuttavia, come ricordato nel corso dell’evento, il potenziale da sfruttare è ancora elevato. Malta è infatti uno Stato insulare alla periferia del continente europeo, con fattori geografici che la rendono dipendente dalla logistica marittima per collegarsi al continente, a differenza dei tanti concorrenti dell’Europa che possono avvalersi anche del trasporto ferroviario e stradale.
Le linee marittime e il Freeport di Birzebugga, in tal senso, svolgono una funzione strategica che a volte può andare oltre gli interessi commerciali. Basti pensare che Malta importa circa il 70% dei prodotti alimentari consumati dalla sua popolazione, senza considerare i beni di altro genere e non di prima necessità: questo rappresenta, per compagnie di trasporto merci via mare come Grimaldi, un grande fattore di crescita, oltre che una responsabilità, per contribuire a garantire alla popolazione isolana tutti i prodotti di cui hanno bisogno.
Un altro aspetto rilevante per il presente e il futuro dell’industria marittima è l’investimento nello sviluppo sostenibile. E anche su questo Grimaldi continua a fare passi da gigante: ultimo su tutti, il battesimo dell’imbarcazione ECO Malta, la sesta nave di classe Green Generation, che oltre ad essere la più grande unità ro-ro al mondo per il trasporto marittimo a corto raggio (e quindi in grado di soddisfare meglio le esigenze delle aziende in termini di frequenza e disponibilità), è anche la più ecologica in termini di consumo di carburante, sia in navigazione che durante le soste in porto. Ha una capacità di carico doppia rispetto alla precedente, ma consuma la stessa quantità di carburante. Ciò significa che a pieno regime le emissioni di CO2 per unità trasportata sono dimezzate. Durante la permanenza in porto, infatti, la Eco Malta è a emissioni zero: utilizza energia elettrica immagazzinata in mega batterie al litio con una potenza totale di 5 MWH, che vengono ricaricate durante la navigazione attraverso generatori ad albero e pannelli solari. È inoltre dotata di un sistema di depurazione dei gas di scarico per la riduzione delle emissioni di zolfo e di particolato.
La crescita aziendale, quindi, passa attraverso gli investimenti in aree strategiche e l’attenzione alla transizione verde: opportunità che Grimaldi ha saputo sfruttare al meglio, riaffermando l’orgoglio del made in Italy nel mondo.
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