Quanto prima sarà avviata la sperimentazione della crittografia per le negoziazioni in cripto-valute nei giochi online.
“L’idea è che la moneta virtuale venga introdotta in un quadro normativo controllato per testare e verificare la legislazione proposta, ma senza avere alcun effetto sull’economia locale “, è quanto si apprende da fonti giornalistiche maltesi.
Il “sandbox test” è stato proposto in un rapporto sulla potenziale introduzione della moneta virtuale, commissionato dalla Malta Gaming Authority. Lo studio PWC, condotto da quattro grandi società di revisione, esamina i punti di forza e di debolezza della crittografia, nonché le minacce e le opportunità che essa pone all’isola mediterranea.
Interpellato dai media locali, rispetto al piano di lancio soft delle cripto valute a Malta, un portavoce del P.M. Muscat ha affermato che nei programmi del governo c’è la volontà di far diventare Malta la “capitale del bockchain in Europa“.
“Vorremmo essere il primo paese a regolare il cripto-valuta e la blockchain”, ha dichiarato il portavoce.
Blockchain è una forma di registro online che gestisce la valuta virtuale, una tecnologia innovativa ma controversa, rispetto alla quale, le posizioni dei responsabili politici in tutto il mondo sono contrastanti.
Il presidente di Malta Gaming Authority, Joseph Cuschieri, che è nella task force, ha dichiarato al Times of Malta che il paese non può restare fermo e “non fare nulla” per quanto riguarda la tecnologia crittografica.
Il Dr. Cuschieri ha dichiarato, inoltre che, l’Autorità dei servizi finanziari di Malta (MFSA), l’unità di analisi delle informazioni finanziarie e la Banca centrale di Malta sono state tutte invitate a fornire il proprio feedback su come Malta deve affrontare l’approccio a questa nuova tecnologia. Le fonti giornalistiche locali, confermano che tutte e tre le entità dovrebbero essere coinvolte nel “sandbox test” per assicurare che non ci siano errori.
Il rapporto PWC sottolinea che il futuro della riuscita del piano è nella volontà delle autorità di cooperare tra loro, in quanto le cripto-valute si presentano come un coltello a doppio taglio, in quanto uniscono grandi opportunità con rischi significativi.
La MFSA ha espresso alcuni dubbi sull’uso della valuta virtuale e ha comunque avvisato l’opinione pubblica che i sistemi di moneta virtuale, come il bitcoin sono “strumenti digitali non regolamentati” utilizzati come una forma di denaro non rilasciato o garantito da una banca centrale o da qualsiasi altra autorità e quindi non equivalente alle tradizionali valute.
Ha inoltre avvertito che ci sono diversi possibili rischi nel momento in cui si acquista, si detiene o si commercializza la valuta virtuale, inclusa la possibilità di perdere il proprio denaro.
Su questi rischi sono a lavoro le varie autorità maltesi, al fine di poter elaborare un piano di gestione, che possa, da un lato garantire l’utilizzo delle cripto-valute e dall’altro ridurre i rischi di negoziazione.
La redazione di Malta Business segue da vicino l’evolversi del progetto.