In un rapporto di recente pubblicazione la Financial Intelligence Analysis Unit (FIAU) di Malta ha messo in allarme le società maltesi che potrebbero essere utilizzate ai fini dell’evasione fiscale, presentandosi come società di “consulenza”, o per acquistare beni di fascia alta.
Secondo la FIAU, l’evasione fiscale rappresenta una seria minaccia per l’economia maltese, con gli anni 2020 e 2021 che registreranno un aumento significativo del volume delle segnalazioni sospette. Si stima inoltre che circa il 10% di queste segnalazioni riguarderanno situazioni complesse, che coinvolgono l’uso improprio di strutture aziendali articolate, redditi non dichiarati o falsamente dichiarati, proventi stranieri da attività illecite o collegati al crimine organizzato.
L’altro 90% costituisce invece un tipo di casi più elementari e meno gravi, essendo l’evasione fiscale su piccola scala abbastanza diffusa a livello nazionale.
Secondo la FIAU, una società maltese con trust e conti bancari tenuti in varie giurisdizioni va ora contrassegnata con una “bandiera rossa” per accertarne la piena conformità alle norme sull’antiriciclaggio e la lotta all’elusione fiscale.
Uno dei motivi di sospetto più comuni che è stato identificato durante l’analisi dei casi di evasione fiscale riguarda le “transazioni sospette che non sono in linea con il profilo del cliente“. Tali esempi includono società immobiliari prive di un’impronta finanziaria nazionale e di un conto corrente bancario aperto a Malta.
La FIAU alza le antenne anche rispetto all’attività transazionale “senza apparentemente scopo o senso economico”, che è indicativa di “stratificazione”. Queste società maltesi potrebbero essere usate come flussi per lo spostamento di denaro, rendendo più difficile tracciare e rilevare le transazioni tra diversi Stati che, in molti casi, non avrebbero alcuna logica commerciale e non si adatterebbero al profilo della società stessa.
La FIAU, come detto, ha messo in guardia anche le società costituite principalmente per fornire servizi di consulenza, marketing o ricerca. “Un certo numero di segnalazioni riguardano il trasferimento di fondi che ha avuto origine dalla fornitura di servizi di consulenza, marketing o ricerca. Dall’analisi effettuata è risultato che gli importi erano significativi, ma la documentazione di supporto mancava o non era sufficiente” sostiene l’unità di controllo, nella convinzione che tali servizi possano essere attraenti per mascherare il movimento di fondi illeciti, poiché non richiedono un capitale significativo, così come competenza o esperienza da parte del fornitore.
La FIAU sostiene altresì che anche le aziende maltesi di proprietà straniera che acquistano immobili di fascia alta, yacht o jet privati a proprio nome, o attraverso l’uso di una società maltese, dovrebbero essere accuratamente esaminate.
L’altro segnale d’allarme è rappresentato dalle strutture aziendali che tentano di aggirare la legislazione maltese sulla divulgazione del beneficiario effettivo. “Questi controlli – conclude la FIAU – possono aiutare a identificare i casi che coinvolgono entità societarie dove il finanziamento deriva da una terza parte non formalmente collegata, e che in assenza di una spiegazione giustificabile è indicativa di un potenziale occultamento dei beneficiari“.