L’agenzia di rating Fitch conferma il giudizio A+ su Malta in virtù di standard di ricchezza sempre elevati e un bilancio nazionale in salute nonostante gli sforzi economici compiuti nell’ultimo anno per attenuare gli effetti negativi dell’emergenza Covid.
L’agenzia si aspetta che il PIL di Malta torni ai livelli dello scorso, con i deficit di bilancio che si ridurranno nel 2021 e 2022, mentre le stime per l’anno in corso sono state riviste al ribasso: -7,7%, rispetto al precedente -6,9%, a causa di un ultimo trimestre al di sotto delle aspettative e di una stagione turistica estiva che ha registrato flussi inferiori rispetto sempre a quanto previsto.
Per queste ragioni si attende ora una ripresa ancor più forte, con una crescita del PIL al 5,4% nel 2021 e al 3,9% nel 2022, trainata dal rafforzamento dei consumi, dal ritorno dei turisti stranieri e da diversi progetti di investimento su larga scala che sono stati posticipati dal 2020. In precedenza si parlava rispettivamente del 4,1% e del 3,6%.
La crescita del Pil sarà inoltre incrementata di 347 milioni di euro (2,8% del Pil del 2020) nel periodo 2021-2026 grazie sovvenzioni nell’ambito del fondo Next Generation EU (NGEU), meglio conosciuto come Recovery Fund. Insieme al nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, Malta avrà diritto a uno stanziamento complessivo equivalente a circa 2,7 miliardi di euro o al 21,7% del PIL nel 2020 su base lorda, che è più del doppio degli 1,1 miliardi di euro ricevuti nel periodo 2014-2020.
Anche il limitato aumento del tasso di disoccupazione (in ottobre è salito solo al 3,9% dal 3,7% di gennaio) e una retromarcia contenuta di lavoratori stranieri contribuiranno a sostenere la ripresa.
Fitch ha notato sostanziali progressi nel quadro della vigilanza, la percezione del rischio di Malta sulla conformità al riciclaggio di denaro sporco sta influenzando i rapporti bancari e le accuse di corruzione continuano ad offuscare l’immagine di Malta agli occhi degli investitori esterni.
Per quanto riguarda il settore immobiliare, sempre secondo Fitch i rischi sono limitati: durante i mesi di lockdown il mercato è rimasto relativamente stabile, con i prezzi scesi soltanto ai livelli del 2019. Più netta, invece, la discesa degli affitti: -11% su base annua, a causa di un aumento dell’offerta. Una quota di mercato aggiuntiva, infatti, è stata rappresentata dagli affitti Airbnb, con i proprietari che per far fronte al crollo dei turisti hanno optato per locazioni più a lungo termine.
Infine Fitch ha notato sostanziali progressi nel quadro di vigilanza in materia antiriciclaggio: le misure adottate sono sempre più severe, e la strada per riconquistare la massima fiducia degli investitori internazionali passerà probabilmente attraverso il giudizio di Moneyval, atteso per la primavera del 2021.
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