Malta è “in linea di principio” favorevole al Recovery Fund, il sostanzioso pacchetto di aiuti legati al Covid-19 in arrivo dall’UE, ma non accetterà misure volte alla raccolta dei fondi necessari che possano ledere la propria competitività.
Il ministro delle Finanze, Edward Scicluna, ha avvisato Bruxelles: il suo Paese si opporrà qualora dovesse essere ingiustamente penalizzato da misure imposte dall’alto agli Stati membri, come le tasse armonizzate, per raccogliere le risorse necessarie al fine di finanziare il piano di salvataggio.
La scorsa settimana, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato le proposte per un pacchetto di ripresa da 750 milioni di euro destinato a rilanciare l’economia europea dall’impatto negativo del coronavirus, stanziando a Malta quasi 1 miliardo di euro sotto forma di prestiti e sovvenzioni: per l’esattezza, 992 milioni.
Tuttavia, sono state rapidamente espresse preoccupazioni sulla possibilità che il pacchetto possa rappresentare un’arma a doppio taglio per Malta, con lo stesso Scicluna che ha messo in guardia sulle potenziali insidie. Il timore, in particolare, è che l’UE possa aumentare le tasse sulle transazioni finanziarie e sui servizi digitali negli Stati membri: il che potrebbe finire per danneggiare due importanti settori per il Paese.
Ogni nuova forma di tassazione in ambito digitale deve invece tener conto delle reazioni degli altri Stati extra europei, a partire dagli Stati Unti, che per tutelare i propri colossi del digitale già hanno minacciato di imporre tariffe di prezzi e dazi contro gli Stati che imporranno questo tipo di tassazione.
Il massimo che l’UE potrebbe fare, secondo Scicluna, è attuare un’imposta sui profitti delle grandi società in generale. Questo potrebbe essere accettato dagli Stati Uniti e dall’OCSE. E Malta sarebbe disposta a partecipare a qualsiasi discussione in merito, così come tutti gli altri Stati membri.
Ciò che è importante per Malta non sono le tasse, ma il mantenimento della nostra competitività. Scicluna ha anche menzionato altre forme di tassazione che l’UE potrebbe adottare per raccogliere fondi per il pacchetto, comprese le tasse ambientali: Malta in questo caso non sarebbe contraria. L’importante è che qualunque nuova tassa venga diffusa equamente, senza che la sua diffusione possa danneggiare i piccoli Stati.
Senza dimenticare che, in via di principio, prima di armonizzare le tasse ai cittadini e alle imprese, andrebbero armonizzati anche i servizi erogati.