Il ministro delle Finanze e del Lavoro, Clyde Caruana, ha denunciato la difficoltà della strategia nazionale sulla Blockchain Island a decollare a causa della chiusura delle banche locali verso le imprese innovative. In un’intervista rilasciata a Lovin Malta, Caruana ha osservato che poche imprese maltesi che operano nei settori legati alle nuove tecnologie hanno trovato un appoggio da parte degli istituti di credito: “Le banche devono essere convinte nel potenziale della rivoluzione tecnologica che abbiamo pianificato per la crescita economica del nostro Paese“.
Caruana parla di “scetticismo bancario” non soltanto per quanto riguarda la blockchain, ma anche altri settori emergenti come quello della cannabis terapeutica. Motivo per cui molte imprese anche sono obbligate a cambiare giurisdizione, proprio perché le banche rifiutano sistematicamente l’apertura di conti corrente.
Oltre all’apparente disinteresse bancario, il ministro ha sottolineato che anche la mancanza di competenze e risorse professionali sta ostacolando la nascita e la crescita di nuove imprese: “Se gli investitori non trovano ciò di cui hanno bisogno, possono pensarci due volte a trasferirsi nel nostro Paese. Se vogliamo continuare ad attirare investimenti a Malta, dobbiamo essere sicuri di avere quanto serve in termini di competenze“.
Ad oggi, soltanto il fornitore di carte di debito e la piattaforma di scambio Crypto.com ha chiesto e ottenuto una licenza, lo scorso 24 Novembre, dalla Malta Financial Services Authority, l’autorità locale di regolamentazione nel settore dei servizi finanziari.
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