Anche Malta rientra nell’elenco dei sette Paesi al mondo in cui i profitti derivanti da criptovalute non sono soggetti ad alcuna imposizione fiscale.
L’isola del Mediterraneo è stata citata da Micky, portale austrialiano di news sul mondo della blockchain, tra i migliori Paesi al mondo per operare attraverso la moneta elettronica.
“A Malta – riporta il resoconto – le criptovalute acquistate come investimento a lungo termine, simile alle obbligazioni, non sono soggette ad alcuna imposta nel momento in cui vengono vendute. Al contrario, le negoziazioni di criptovalute che si svolgono nel corso di un singolo giorno sono trattate in modo simile alle negoziazioni di azioni e materie prime, in cui eventuali guadagni sono soggetti a tassazione“.
Nella lista dei sette Paesi più attrattivi per gli operatori di criptovalute rientrano anche il Portogallo, la Germania, Singapore, la Bielorussia, la Georgia e la neo entrata Corea del Sud.
Anche un recente rapporto diffuso da Coin Central aveva messo in evidenza come l’isola del Mediterraneo fosse tra i pochissimi “paradisi fiscali crittografici” al mondo.
Va detto, però, che al di là della tassazione la posizione di Malta anche rispetto ai concorrenti più competitivi è rafforzata da un assetto legislativo forse unico al mondo, che ha attribuito al piccolo arcipelago la denominazione di Blockchain Island.
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