Il settore dei servizi finanziari a Malta guarda avanti: nonostante la pandemia da Covid-19, i richiami delle istituzioni internazionali e una reputazione, sempre in ambito globale, che ha conosciuto momenti difficili. A lanciare un messaggio di ottimismo è stato il Primo Ministro, Robert Abela, nell’intervento che ha aperto i lavori della 13ma Conferenza annuale di FinanceMalta, alla quale sta prendendo parte anche Malta Business.
Lo scoglio principale da superare è quello di Moneyval, l’organismo del Consiglio d’Europa che sta monitorando i progressi dell’arcipelago del Mediterraneo nelle azioni di contrasto al riciclaggio di denaro, onde evitare l’inserimento in una lista di Paesi considerati ad alto rischio per l’infiltrazione della criminalità finanziaria. Lo scorso 5 Ottobre Malta ha presentato proprio a Moneyval un pacchetto dettagliato di interventi normativi per conformarsi agli standard internazionali, e il giudizio finale è atteso per l’inizio del 2021.
Ma nel frattempo, come detto, la fiducia per il futuro del settore non è incrinata. Come dimostrano i numeri snocciolati dal Primo Ministro: lo scorso anno sono state ben 17.850 le società finanziarie a responsabilità limitata che si sono registrate in questo settore – quasi il 30% di tutte le imprese. E dal 2012 il valore del settore è aumentato di 325 milioni di euro – pari al 52% – impiegando più di 15.000 dipendenti, il 60% dei quali sono donne, con un salario medio del 40% superiore alla media nazionale.
Abela ha per questo rimarcato la grande importanza del settore dei servizi finanziari per alimentare l’intera economia e il bilancio nazionale, con notevoli benefici anche per il ceto medio. E per difendere questo settore strategico il Governo sta lavorando su tre nodi da sciogliere: un declino del “correspondent banking” dovuto al fatto che l’aumento della regolamentazione internazionale ha reso questa attività meno redditizia, questioni relative agli standard normativi più elevati ai quali i partner internazionali chiedono a Malta di conformarsi, e la difesa di un regime fiscale che deve restare attraente per le imprese e rispettoso degli standard europei e globali.
“Credo che abbiamo già iniziato a guadagnarci la fiducia dei nostri partner internazionali” ha concluso Abela, ricordando che la Commissione Europea ha formalmente e ripetutamente approvato le riforme attuate nell’ultimo anno. Ora si attende il giudizio dell’altro organismo europeo, il Consiglio d’Europa, la cui approvazione potrebbe garantire ai servizi finanziari maltesi un futuro sempre più luminoso.
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