Una scoperta archeologica di grande importanza è stata rinvenuta durante la costruzione di un progetto di edilizia sociale a Fgura, nella zona industriale di Buleben a Malta. Una stele prismatica calcarea con un’iscrizione araba è stata trovata all’interno di una fessura naturale del sito, insieme a reperti di ceramica medievale risalente al XIII secolo e ad altre strutture come silos di pozzi e trincee agricole.
L’iscrizione sulla stele è probabilmente Kufic, un’antica calligrafia araba usata per la prima trascrizione del Corano e per la decorazione architettonica. La stele è simile ad altre stele trovate da Sir Temi Zammit nel XX secolo in un cimitero arabo costruito sulla Domus Romana a Mdina.
Secondo la Soprintendenza del Patrimonio Culturale di Malta, l’iscrizione non è stata ancora decifrata e gli esperti dell’Università di Malta stanno lavorando alla sua traduzione. Tuttavia, la scoperta è stata definita “molto significativa e rara, sia archeologicamente che storicamente”, essendo questo l’unico altro esempio noto a essere stato trovato al di fuori di Rabat, oltre a quello scoperto a Piazza Savina a Victoria nel 1901.
La presenza araba a Malta
La scoperta getta luce su un periodo relativamente poco conosciuto della storia di Malta, quando una parte significativa della popolazione era musulmana, coesistendo con le comunità ebraiche e cristiane. Anche se la dominazione araba di Malta è durata solo fino alla conquista normanna del 1091, gran parte della popolazione è rimasta musulmana. Il cimitero musulmano di Rabat è uno dei pochi resti archeologici che provano la presenza musulmana a Malta.
Secondo un rapporto di Giliberto Abate del 1240, a Malta e Gozo c’erano 836 famiglie musulmane, 250 cristiane e 33 ebraiche. Anche se i numeri potrebbero riferirsi solo a una porzione specifica della popolazione dell’isola, dimostrano comunque la presenza di una grande comunità musulmana fino al 1240. Nel 1249, l’imperatore Federico II espulse i musulmani di Malta e di Sicilia, ma è possibile che molti abbiano accettato il battesimo per evitare l’esilio.
La scoperta di Fgura è stata accolta con grande interesse e la Sovrintendenza di Malta ha dichiarato che tutti gli artefatti del sito sono stati recuperati e archiviati per la conservazione e l’analisi necessarie. Il progetto di edilizia sociale è stato modificato in modo da mantenere visibile la caratteristica più significativa della scoperta. La Sovrintendenza per i beni culturali maltese ha anche richiesto una valutazione archeologica del sito vicino al sito di Fgura, dove un altro progetto di sviluppo residenziale è in fase di approvazione, per garantire la conservazione del patrimonio culturale.
Malta vanta un patrimonio culturale unico e straordinario, che offre ai visitatori l’opportunità di scoprire la storia e la cultura dell’isola. La scoperta della stele con l’iscrizione araba a Fgura è solo uno dei tanti esempi dell’importanza della conservazione del patrimonio culturale di Malta. Invitiamo tutti i lettori ad approfittare di questa occasione per visitare Malta e scoprire la sua bellezza e la sua storia.