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Tra UE e Commonwealth: Malta pronta per il post Brexit

La netta vittoria di Boris Johnson alle elezioni politiche del Regno Unito ha dato il via libero definitivo alla Brexit, il processo di uscita dall’UE avviato all’indomani del referendum del 2016 e che sarà concluso quasi certamente alla fine del mese di gennaio 2020.

Ripercorriamo allora quali saranno gli scenari post Brexit per un Paese come Malta, unico Stato membro dell’UE, insieme a Cipro, a vantare un forte legame storico-politico con la Gran Bretagna.

Malta, in particolare, sebbene oggi indipendente, ha sempre mantenuto ottimi rapporti con il Regno Unito, sia per le affinità legislative e giuridiche (Common Law) sia per la lingua, oltre che per l’impostazione commerciale e finanziaria del paese. Malta e Regno Unito continuano a scambiare ad avere anche ottimi rapporti, nei settori della salute, della sicurezza sociale, nella cooperazione finanziaria e nel sostegno reciproco dei diritti umani. Questo rapporto, si amplifica e produce riflessi positivi in ambito commerciale se consideriamo che entrambi gli Stati sono parte del Commonwealth, l’associazione delle 53 ex colonie britanniche, oggi stati sovrani, che hanno conservato un rapporto economico e culturale con il Regno Unito.

E proprio al Commonwealth il Regno Unito guarda con grande interesse per rispondere all’isolamento post Brexit: l’intento di Londra, sarebbe quello di far rivivere l’organizzazione sotto una nuova luce: solo in parte politica, dopo l’indipendenza conquistata da tutti gli Stati, ma soprattutto economica e commerciale.

Per il rilancio del Commonwealth il piano da adottare si chiama Empire 2.0, e punta a creare un nuovo impero post-coloniale basato non sul dominio politico bensì su un nuovo e forte legame economico tra le ex colonie, fino alla nascita di una vera e propria zona commerciale di libero scambio.

E in tale scenario, Malta si candida a diventare una naturale cerniera di collegamento: tra il progetto “Empire” del Regno Unito post Brexit, le comunità nord africane ed il sogno degli Stati Uniti d’Europa. Un luogo geo-politico ideale per essere laboratorio d’innovazione, centro finanziario, hub commerciale e culturale.

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